Saggio breve sui trasporti in Europa

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Red!
     
    .

    User deleted


    L’' Europa d’oggi non è altro che un sistema basato esclusivamente sull’economia e sul commercio, un sistema ipocrita che afferma di voler salvaguardare l’ambiente e il mondo dei lavoratori, ma che in realtà bada ben poco a tutto questo. In un periodo in cui il lavoro e i soldi sono l’unica cosa che importa veramente, anche le industrie e le società che vogliono continuare a garantire un posto di lavoro ai propri operai provocano, non inconsapevolmente, un grave danno alla popolazione stessa e all’ambiente.
    Questo problema, tuttavia, non è apparso all’improvviso, ma è bensì il frutto di una lenta e progressiva accumulazione di traffico su strada che tutt’oggi non si è ancora in grado di fermare o diminuire. L’aumentare delle merci prodotte all’interno delle fabbriche porta ad un considerevole accrescimento del traffico dei trasporti pesanti su strade, considerati più convenienti sia economicamente sia per quanto riguarda i tempi di spostamento rispetto ai trasporti ferroviari. In Germania, per esempio, la rete ferroviaria si è ridotta, all’opposto della rete stradale che invece pare raddoppiata e, addirittura, in Francia, quasi quadruplicata. Solo nelle strade italiane, inoltre, si muovono 250'000 TIR, che equivalgono a ben nove miliardi di tonnellate di merce trasportate annualmente. A confermare ciò vi sono i dati dell’Unione Europea, in cui è stato registrato che nel corso di dieci anni, precisamente dal 1985 al 1995, la quantità di merce trasportata su strada è aumentata del 40%, al contrario di quella trasportata per ferrovia che è calata ad un misero 4%.
    Con l’ampliamento dei trasporti, cresce anche la concorrenza tra le imprese. Questo fatto, non è completamente negativo, in quanto comporta un grande abbassamento dei prezzi della merce. Nonostante ciò, niente è paragonabile ai numerosi danni che questa concorrenza arreca ai propri lavoratori, all’ambiente e all’intera popolazione. I camionisti, in primis, vengono sfruttati e sono costretti a lavorare di più delle ore consentite, in Francia, per esempio, i più fortunati stanno alla guida per trentacinque ore settimanali circa, i restanti raggiungono persino le 60/70 ore alla settimana.
    Un aspetto negativo molto grave è costituito dagli incidenti stradali che in questi ultimi anni sono diventati più frequenti a causa dell’aumento dei veicoli nelle strade; le cifre annuali sono allucinanti in tutta l’Unione Europea, per esempio, in Italia solo nel 1997 si sono verificati ben 176'853 incidenti stradali in cui molte persone hanno perso la vita o sono rimaste ferite. Benché i trasporti su strada siano più comodi e veloci, questi provocano un inquinamento tre volte più grande di quello prodotto dai mezzi ferroviari che continua ad aumentare al discapito dell’ambiente e dei cittadini stessi, come affermano i dati francesi in cui si nota che la percentuale di inquinamento è cresciuta nel corso di quattordici anni del 12%.
    Questo problema, per fortuna, non è stato sottovalutato da alcuni membri dell’Unione Europea, come la Svizzera e la Germania, che hanno imposto orari, tasse e agevolazioni riservate ai conducenti dei TIR, con lo scopo di diminuire sia gli incidenti sia lo smog, per quanto possibile. Le possibili soluzioni applicate in Svizzera sono il limite di 28 tonnellate come peso massimo per gli autocarri, che nel resto d’Europa raggiunge le 40-45 tonnellate e il divieto di circolazione nelle ore comprese tra le 10 di sera e le 5 del mattino, evitando così la possibilità di causare incidenti notturni; inoltre, sono state imposte delle tasse che tengono conto dei danni arrecati all’ambiente, ossia l’inquinamento acustico e ambientale. I camionisti pagano tasse dal costo pari a 1500/2500 marchi anche in Germania, ai quali però sono offerte delle agevolazioni, come l’esenzione dal bollo di circolazione e il permesso di circolare nei festivi, se questi svolgono il servizio in combinazione con la ferrovia. Tuttavia, questi metodi non coprono che il 4% del traffico europeo, perciò è molto difficile notare miglioramenti dal punto di vista generale.
    L’autocarro, ormai, è diventato un mezzo indispensabile per il trasporto delle merci e la sua eliminazione totale porterebbe solamente ad un ulteriore peggioramento della crisi nel mondo economico odierno, nonché a molti cittadini che si ritroverebbero senza un lavoro. Non rimane altro che cercare di rendere meno duro l’impatto con l’ambiente esterno, creando motori meno rumorosi e meno inquinanti e proponendo, come è già stato fatto dalla Svizzera e dalla Germania, restrizioni e tasse.
     
    Top
    .
0 replies since 13/12/2013, 18:54   33 views
  Share  
.