Vespasiano risana la città e lo stato di Roma

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    Deformis urbs veteribus incendiis ac ruinis erat; Vespasianus vacuas areas occupare et aedificare, quia earum possessores cessaverant, permisit. Princeps restitutionem Capitolii incepit et ut rudera purgaret manus primus admovit ac suo collo multa extulit (da extollo); aereasque tabulas, quia simul conflagraverant, restituit undique investigaverat exemplaria: instrumentum imperii pulchrum ac vetustum continebat paene ab exordio urbis senatus consulta, plebiscita de societate et foedere ac privilegio.

    Roma era deforme a causa dei vecchi incendi e delle rovine; permise a chiunque di occupare i terreni liberi e di costruirvi, se i proprietari vi rinunciavano. Lui stesso, intrapresa la ricostruzione del Campidoglio, diede per primo una mano nella rimozione delle macerie, e ne portò alcune sulle sue spalle; decise anche che fossero ricostruite tremila tavole di bronzo bruciate, ricercatene dappertutto le copie: era il più bello ed antico archivio imperiale, in cui erano contenuti i decreti del Senato e i plebisciti relativi alle alleanze, ai trattati e ai privilegi concessi a chiunque, quasi dalla nascita di Roma.
     
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