Quid dicam, Gelli, quare rosea ista

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    Quid dicam, Gelli, quare rosea ista labella hiberna fiant candidiora nive, mane domo cum exis et cum te octava quiete e molli longo suscitat hora die? nescio quid certe est: an vere fama susurrat grandia te medii tenta vorare viri? sic certe est: clamant Victoris rupta miselli ilia, et emulso labra notata sero.

    Traduzione Italiana

    Che dire, Gellio, che questi rosee labbruccia diventino più candidi della neve invernale, quando al mattino esci e quando l'ottava ora nel lungo giorno ti sveglia dal morbido riposo? Certo è un non so che: o davvero la fama sussurra che tu divori gli enormi manici d'un mezzo uomo? Certo è così: lo proclamano i fianchi rotti di Vittore il poveretto, e le labbra segnate dal siero pompato.



    Tags: Catullo, poesia, Carmina, versione, latino, traduzione, appunti, vita

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