In Aegyptia planitie, procul ab Nilo

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    In Aegyptia planitie, procul ab Nilo, in terra coeloque aquarum penuria est, steriles harenae iacent, intolerabilis aestus existit. Quia sol omnia incendit,sicca et adusta sunt ora viatorum. Interdum,sive deorum munere, sive casu, nubes solem condunt, ingens auxilium hominibus aestu fatigatis. Antiquis temporibus inter vastas solitudines situm erat templum quod Iovi Hammoni ab incolis consecratum est. Hic multi fontes in densa umbra dulcibus aquis alebant silvas; coeli quoque mira temperies, verno tepori similis, omnes anni partes pari salubritate percurrebat. Accolae sedis erant ab oriente proximi Aethiopum; in meridiem Arabes spectabant: horum regio usque ad Rubrum mare excurrebat.


    Traduzione Italiana

    Nella pianura egizia, non lontano dal Nilo, vi era mancanza in terra e cielo di acqua, le terre giacevano sterili, il caldo (exstit) intollerabile. Poichè il sole incendia ogni cosa, secche e (adusta) sono le (ora) dei viandanti. Ogni tanto, sia per dono degli dei che per caso, le nubi (condunt) il sole, ingente aiuto per gli uomini affaticati dal caldo. Anticamente tra i vasti deserti vi era il tempio che venne consacrato a Gione Ammone dai cittadini. Qui molte fonti di acqua dolce sotto una fitta ombra alimentavano i boschi, meravigliose (temperies) del cielo, simile al tepore invernale, percorreva con pari salubrità tutte le parti dell'anno. (Accolae) erano le sedie dal vicino oriente degli etiopi, al centro (spectabant) gli arabi: la loro regione si estendeva fino al mar rosso.



    Tags: Curzio Rufo, versione, latino, traduzione, appunti, vita

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