Imperialismo romano dalle Historiae

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    Namque Romanis cum nationibus, populis, regibus cunctis una et ea vetus causa bellandi est, cupido profunda imperi et divitiarum; qua primo cum rege Macedonum Philippo bellum sumpsere, dum a Carthaginiensibus premebantur amicitiam simulantes. Ei subvenientem Antiochum concessione Asiae per dolum avortere, ac mox fracto Philippo Antiochus omni cis Taurum agro et decem milibus talentorum spoliatus est. Persen deinde, Philippi filium, post multa et varia certamina apud Samothracas deos acceptum in fidem, callidi et repertores perfidiae, quia pacto vitam dederant, insomniis occidere. Eumenen, cuius amicitiam gloriose ostentant, initio prodidere Antiocho, pacis mercedem: post, habitum custodiae agri captivi, sumptibus et contumeliis ex rege miserrumum servorum effecere. Asia ab ipsis obsessa est, postremo Bithyniam Nicomede mortuo diripuere, cum filius Nysa, quam reginam appellaverat, genitus haud dubie esset.

    Uno solo infatti e antichissimo è il motivo per cui i Romani fanno guerra a tutti, nazioni, popoli e re: l’insaziabile cupidigia di dominio e di ricchezze; per essa presero dapprima le armi contro Filippo, re dei Macedoni, nonostante gli avessero simulato amicizia ai tempi del pericolo cartaginese. E con la fraudolenta promessa di concessioni in Asia, staccarono da lui Antioco che si accingeva a portargli aiuto, ma subito, sconfitto Filippo, Antioco si vide spogliato di tutto il territorio al di qua del Tauro e di diecimila talenti. Poi fu la volta di Perseo, figlio di Filippo, che questi abili inventori di inganni, dopo numerose e alterne lotte, avevano preso sotto la propria protezione dinanzi agli dèi di Samotracia: poiché gli avevano promesso salva la vita nei patti, lo fecero morire d’insonnia. Eumene poi, della cui amicizia menano superbo vanto, cominciarono col consegnarlo ad Antioco come prezzo della pace: poi, tenendolo in rango di custode del territorio conquistato, a forza di esazioni e di oltraggi lo ridussero, da re che era, al più miserabile degli schiavi. L’Asia fu da loro occupata, e infine, dopo la morte di Nicomede, misero a sacco la Bitinia, nonostante esistesse realmente un figlio del re, nato da quella Nisa a cui egli aveva conferito il titolo di regina.
     
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